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E’ morto J. G Ballard
Abbiamo a che fare con un nuovo esempio di uomo e di donna: occhi stretti, passivi, che stringono in mano le loro carte di credito dei grandi magazzini. Credono a qualsiasi cosa che la gente come lei gli dice. Vogliono essere presi in giro, vogliono essere convinti a comprare delle emerite schifezze. La loro istruzione si basa sugli spot televisivi. Sanno che le uniche cose che valgono sono quelle che possono mettere nella busta della spesa. Questa è una zona infestata e la peste si chiama consumismo. […] E’ un nuovo tipo di democrazia, si vota alla cassa invece che alle urne. Il consumismo è lo strumento migliore mai inventato per controllare le persone. Nuove fantasie, nuovi sogni, nuove antipatie, nuove anime da salvare. Per qualche strana ragione chiamano questo shopping. Ma in realtà è la forma più pura di politica.
[…]Avevo assistito all’insorgenza di un nuovo tipo di odio, silenzioso e disciplinato, un razzismo stemperato da tessere fedeltà e codici pin.
[…] Il consumismo è andato fuori strada e adesso sta cercando di trasformarsi in qualcos’altro. Ha provato con il fascismo, ma non è abbastanza primitivo. L’unica cosa che rimane è la follia allo stato puro…
LIBERAMENTE TRATTO DA “REGNI A VENIRE”
Franco Fortini sul caso 7 aprile
Dieci anni fa gli arresti di Padova. Scrive il Corriere: “se gli arresti del 7 aprile si risolsero in un errore giudiziario e in anni di sofferenze per persone che sarebbero state assolte…”.
A chi spiegare che non si trattò di un errore giudiziario ma di uno sporco atto di violenza compiuto, in solido, da tutta la classe dirigente?
Quel che oggi persino ‘il Manifesto’ dimentica di dire è che da allora l’istruttoria è stata gestita e sostenuta da un giudice, Calogero, considerato ‘vicino’ al Partito Comunista. E che il Partito Comunista ha sempre sostenuto la colpevolezza degli uomini del 7 aprile soprattutto perché avversari della sua politica e perché, dirigendo contro le loro tesi l’ostilità e l’attenzione pubblica, di altrettanto si diminuiva la portata delle radici sociali, politiche e storiche comuniste che avevano dato origine alle Brigate Rosse, dico, non in termini sociologici ma storici. E così per non fare i conti con il proprio passato storico, quando c’era ancora Gorbaciov, il maggior partito d’opposizione trascinò l’opinione pubblica contro gli “intellettuali assassini” con il medesimo entusiasmo con cui per quarant’anni aveva infamato Bucharin o Trotzkij. Così, o anche così, si perdono le cause storiche. E poi si rovescia tutto e si vuol far credere che la conseguenza sia la causa.
Il declino del PCI italiano si distende lungo gli anni Ottanta. Gli organismi politici non fanno autocritiche finché sono forti. Ma diventano deboli per non averle fate. I compagni di Autonomia invecchiano a Parigi.
Ferrari Bravo, tornato in cattedra a Padova dopo cinque anni di prigione, rammenta in un’intervista la battuta di un autore cecoslovacco: chi è passato attraverso le guerre del nostro secolo, e fino alla presente distruzione ecologica, senza essere andato in galera per reato di opinione non può dire di aver sperso bene la sua vita.
Non sono andato in galera per reato d’opinione. Per caso, credo.
Quel che ho detto in pubblico tra il 1967 e il 1973 e quel che poi ho scritto e stampato sarebbe stato più che sufficiente per una adeguata detenzione. O ero considerato ingombrante perché ‘poeta’? E’ probabile. Nelle valutazioni di certa gente -almeno alle nostre latitudini, perché sotto altre lo scrittore e l’artista sono caccia prelibata per gli squadroni della morte- valgono i canoni che nelle classi dirigenti da costoro servite hanno per secoli privilegiato il santone o infante (anche per meglio poterlo disprezzare) il Musarum sacerdos.
——–FRANCO FORTINI, Per le Prigioni tratto da “Extrema Ratio” ———
Arresti tra Francia e Spagna: obiettivo ETA
Ennesima “brillante operazione” franco-spagnola ai danni dell’organizzazione armata sepatista basca ETA coordinata dal giudice-boia Baltasar Garzon.. Rubacalda, ministro degli Interni del governo Zapatero, ha annunciato l’arresto di 9 persone (tre in Francia e sei in Euskal Herria): tra loro Jurdan Martitegi Lazaso (29 anni),
presunto capo dell’apparato militare dell’organizzazione che avrebbe da poco preso il posto di Aitzol Iriondo, arrestato lo scorso 8 dicembre. Il presunto capo è stato arrestato dall’anti-terrorismo francese e dalla controparte spagnola mentre si recava ad un appuntamento con altri due presunti militanti dell’Eta, Alexander Uriarte Cuadraro, già presunto capo di un commando e Mikel Oroz. E’ stata un’operazione congiunta (con simili operazioni sono stati catturati 22 sospettati in un anno) in cui hanno lavorato in stretta connessione la polizia francese e l’antiterrorismo spagnolo: oltre agli arresti sono state rinvenute tre pistole, due macchine (una è risultata rubata), documentazione dell’organizzazione armata, esplosivi in piccole quantità e un ‘container’ dove a detta degli inquirenti si addestravano per la preparazione di ordigni esplosivi. In ministro degli Interni spagnolo, in una entusiasta conferenza stampa ha detto che le operazioni per piegare l’organizzazione separatista procederanno senza sosta e continueranno a portare gli ottimi risultati di questi ultimi sei mesi. “L’ETA non sta certo attraversando uno dei momenti più floridi, e anche se in questo momento starà posizionando un altro militante al posto del capo militare appena preso sappiano che lo stiamo già cercando.” Anche Zapatero non ha aspettato per sciogliersi in congratulazioni alle forze di polizia e ai suoi reparti speciali che lottano per fermare “questo storico flagello”, ed ha ringraziato la buona cooperazione della Francia.
Rivolta nel carcere di Trapani
Disordini sono avvenuti ieri sera nel carcere di Trapani dove un gruppo di detenuti tunisini, nella sezione Mediterranea dove si trovano molti extracomunitari, avrebbe aggredito le guardie penitenziarie. Cinque agenti sono rimasti feriti: uno di loro ha riportato la frattura scomposta dell’avambraccio destro mentre gli altri hanno prognosi che vanno dai 5 ai 10 giorni. Lo dice Eugenio Sarno, segretario generale della Uil Pa penitenziari. «La situazione – aggiunge – è tornata sotto controllo , ma quanto accaduto deve far riflettere sull’opportunità di interventi immediati atti a deflazionare il grave sovrappopolamento delle carceri italiane o episodi come quello registrato ieri sera saranno cronaca quotidiana.
I detenuti hanno cominciato a battere sulle porte blindate pentole e altre stoviglie e hanno dato vita ad una rumorosissima protesta. I cinque detenuti accusati delle aggressioni sono stati arrestati e isolati. Nella sezione Mediterranea, con gli ultimi venti arrivi, vi sono 316 detenuti a fronte di una capienza di 180 posti. Nell’istituto vi sono 502 persone su una capienza di 282 detenuti. La Uil penitenziari da tempo ha lanciato l’allarme sulla ingestibilità degli istituti di pena. «Dopo quanto accaduto a Trapani – dice Sarno – il ministro Alfano, il Governo e tutto il Parlamento hanno il dovere di aprire immediatamente un confronto parlamentare sulle possibili soluzioni per evitare una catastrofe annunciata. L’emergenza penitenziaria va risolta con interventi immediati e mirati».
C’è chi vuole un’altra guerra per la striscia di Gaza
Ieri sera, centinaia di coloni e di estremisti ebrei hanno manifestato a Sderot per chiedere all’esercito di occupazione israeliano di attaccare nuovamente la Striscia di Gaza. Il deputato del partito “Mifdal”, Jacopo Kets, parlando ai manifestanti, ha chiesto al governo di eseguire l’operazione “Piombo fuso 2” e di rioccupare un’altra volta Gaza riportandovi i coloni. Fonti israeliane hanno aggiunto che la polizia ha chiuso le strade che portano alla Striscia di Gaza per impedirne l’accesso ai manifestanti. I coloni hanno tentato di ritornare alle rovine delle ex colonie di “Gosh Qtef”. La polizia israeliana ha arrestato decine di coloni a seguito dei disordini scoppiati durante la protesta.
Calcolando i personaggi che compongono il nuovo governo israeliano, non ci sarà da stupirsi il giorno che la Striscia di Gaza verranno nuovamente massacrate dalla violenza di Israele, sempre più caratterizzata dall’uso meticoloso di armi assolutamente vietate dalle convenzioni internazionale, e dalla messa in atto di un genocidio costante. Sono passati pochi mesi dalla fine dell’Operazione Piombo Fuso …
con Netanyahu, Lieberman e personaggi simili, aspettiamoci il ritorno dell’inferno molto presto.
Anche due giorni fa un raid israeliano ha colpito un edificio, radendolo completamente al suolo, vicino al valico di Kissifum
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