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Posts Tagged ‘niqab’

Per costruire una manifestazione nazionale in solidarietà agli egiziani in lotta

10 gennaio 2012 1 commento

Al fianco della popolazione egiziana in lotta: verso il 25 gennaio!

Foto di Valentina Perniciaro ...Il Cairo ... quando anche il Nilo chiama alla rivolta

Ad un anno dall’inizio delle rivolte della popolazione contro il sistema militare dittatoriale, in Egitto la rivoluzione continua.
Mubarak è stato cacciato da un movimento composto dalle categorie sociali oppresse che ha dato vita ad un moto di trasformazione reale del paese.
Ma questo processo di liberazione è ancora sotto attacco: le violenze sui manifestanti continuano, giorno e notte, per mano della giunta militare al potere, nonostante questo, le piazze continuano a lottare ed autodifendersi.

Attivisti, lavoratori, studenti, blogger, uomini, donne e bambini hanno risposto a testa alta alla repressione premeditata e mirata.
Anche la tenacia e la rabbia di migliaia di donne fanno parte della risposta al dominio militare che pensava di poter ricattare l’intera popolazione imprigionando più di 12.000 persone e usando violenza mirata nei confronti di donne e bambini.

Dall’Egitto un appello internazionale, raccolto già da alcune città italiane, chiama a mobilitarsi in tutto il mondo al fianco della popolazione che continua la lotta.
Il 25 gennaio le piazze egiziane torneranno a riempirsi, non per una celebrazione nazionale ma per cacciare la dittatura dello SCAF.

Per costruire insieme un 25 gennaio di mobilitazione anche a Roma incontriamoci in un’assemblea cittadina domenica 15 gennaio, alle ore 17.00, all’occupazione del Porto Fluviale, in via del Porto Fluviale 12 [Metro Piramide, Linea B]

 

QUESTO VIDEO RACCONTA LE VIOLENZE DELLO SCAF, POST CADUTA DI MUBARAK!

Egitto: dichiarato illegale il test della verginità!

27 dicembre 2011 3 commenti

«La corte ordina che la pratica dei test di verginità sulle ragazze all’interno delle carceri militari sia fermata»: raramente riporto parole di un giudice, ma questa volta quelle di Ali Fekry hanno lasciato un segno importantissimo, grazie a Samira Ibrahim.
Non sarà più possibile per i militari egiziani, eseguire il test di verginità a chi viene fermato, quindi alle attiviste o alle lavoratrici fermate durante manifestazioni e scioperi: questo schifoso abuso, normalmente perpetrato sui corpi delle  egiziane è ora dichiarato ufficialmente ILLEGALE.
Fuori legge.
Nessuno più potrà chiedere ad una donna se è vergine o no, nessuno più potrà eseguire test per accertare o no la veridicità di quanto dichiarato: Samira è una donna di 25 anni, di cui vedete il volto in questa foto, che si sta battendo contro la tortura in Egitto, cercando di inserire la pratica del “virginity test” tra quelle da combattere e debellare: lei è stata arrestata il 9 marzo insieme ad altre 16 donne, ed è rimasta in stato di fermo per quattro giorni durante i quali è stata ripetutamente picchiata per poi esser sottoposta al test, davanti a diversi soldati.
Un abuso sessuale che l’ha cambiata irrimediabilmente: a giugno ha infatti poi sporto denuncia contro l’esercito, ed è riuscita a far aprire il processo, conclusosi oggi. L’ha fatto quasi completamente sola, o almeno senza l’aiuto di alcun esponente islamico, malgrado la sua condizione di donna non sposata e di musulmana osservante.
E’ andata!
Una vittoria incredibile per tutte le donne d’Egitto: una percorso coraggioso portato avanti da una piccola donna, fino alla vittoria.
Il verdetto si è trasformato in un grande boato festoso delle centinaia di donne ed attivisti che attendevano fuori.

E il pensiero non può che andare a Maikel Nabil, che è in condizioni sempre peggiori, detenuto in un carcere militare, condannato a 3 anni di prigionia per aver scritto contro l’esercito e per essersi soprattutto mobilitato a fianco delle donne di Tahrir, contro il test della verginità.
FREE MAIKEL, FREE ALL PRISONERS
FREE EGYPT

I graffiti di Tahrir, contro il test sulla verginità e in solidarietà a Samira

Alaa è libero! Ora tutti gli altri e poi l’Egitto

25 dicembre 2011 2 commenti

Alaa è libero…sono ore che voglio aggiornare questa pagina ma non era mica facile, nell’orgia di questo natale squattrinato …

L'aereoporto del Cairo, ora

Alaa Abd El Fattah è finalmente uscito dal carcere militare dove era rinchiuso da più di otto settimane con accuse deliranti riguardanti la notte di scontri al Maspero, in cui lo SCAF sparò e uccise decine di persone, riaprendo definitivamente il percorso rivoluzionario che sembrava sospeso in attesa dell’apertura delle urne elettorali.
Alaa ha un percorso politico che non nasce il 25 gennaio con la rivoluzione, ma vien da molto lontano…
è diventato papà durante la detenzione, con un bambino dolcissimo, partorito da una donna di una forza rara e meravigliosa.
Quindi è impossibile aggiungere parole: solo un grande augurio per Alaa, Manal e il piccolo Khaled,
che finalmente potrà sentire la barba del suo papà sulla sua pelle, e imparare da lui il sorriso.

Ora, vogliamo tutti gli altri liberi,

a partire da Maikel Nabil: TUTTI LIBERI! EGITTO LIBERO!
NO ALLO SCAF, NO ALL’ESERCITO EGIZIANO!

In questo momento invece centinaia di persone sono fuori l’aereoporto del Cairo, in attesa del loro Ahmed Harara, di ritorno da uno dei primi viaggi per capire se potrà far qualcosa per i suoi occhi, persi a distanza di nove mesi l’uno dall’altro, per mano dei cecchini dell’esercito israeliano.
In centinaia ad aspettarlo, urlando l’abbattimento della giunta militare!
Con voi!

Ecco Alaa e il suo Khaled!

L’esercito egiziano e le donne e le violenze a sfondo sessuale

17 dicembre 2011 15 commenti

Una piccola serie di scatti e poi il video raccapricciante, che non hanno bisogno di parola alcuna.
Un articolo di Al-Arabiya che parla di queste foto: LEGGI
Il massacro è stato di una violenza inaudita…i corpi a terra sono troppi e come si vede chiaramente dal video e da molti altri, i colpi di pistola volavano come i sassi e le molotov.
QUI  qualche riga sui fatti delle ultime due giornate al Cairo.

Arabia Saudita: le donne al voto

25 settembre 2011 4 commenti

Si vede che ospitare Saleh, al potere in Yemen da qualche decade deve aver fatto impaurire re Abdullah bin Abdul Aziz in Arabia Saudita. Nell’ospitare il convalescente collega yemenita, alle prese da gennaio con una rivolta popolare che tenta di abbattere il suo regime, deve aver capito che rischia grosso,
anche alla luce di quel che da mesi si muove in Bahrain, malgrado la repressione del regime sunnita, che ha chiesto ai sauditi sostegno militare appena una manciata di mesi fa.

Foto di Valentina Perniciaro

Insomma, la primavera araba spaventa tutti questi papponi in turbante e provano a parare i colpi in anticipo, tentando di scongiurare lo spettro ribelle che muove le piazze arabe e islamiche.
E così oggi è stato spezzato, o almeno è stato annunciato che si farà, un tabù non da poco per quel paese dalle donne  nere, costrette in un velo integrale e a moto altro. Ottantuno voti a favore e trentasette contrari: le donne potranno partecipare alle elezioni come votanti e addirittura “potranno presentarsi candidate ai consigli municipali, nel rispetto dei principi dell’Islam”.
Ovviamente non si riferisce alle municipali che si terranno la prossima settimana, ma alle successive, previste per il 2015.
Un primo passo? Bho, fa un po’ ridere, visto che in Arabia Saudita le donne non possono nemmeno togliersi un pelo incarnito senza il permesso del maschio, non possono lavorare, uscire di casa, farsi curare, sospirare senza il lascia passare del loro padre prima e marito poi.
Pochi mesi fa una grande mobilitazione, almeno mediatica, aveva spinto alcune donne saudite a sfidare le autorità guidando la macchina, rischiando ed affrontando l’arresto immediato. La solidarietà è stata immediata, in tutto il mondo.
Qui la pagina Fb nata in Italia in quelle giornate 😉 IO GUIDO CON MANAL

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