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Posts Tagged ‘spese legali’

Verso e oltre il processo per i fatti del 15 ottobre, “Nè spettatori, nè vittime”: fate girare

15 giugno 2013 1 commento

Vi giro e vi chiedo di spammare questo comunicato.
Perché quella è stata per tutti noi una giornata importante, che ha segnato chi ne ha fatto parte volente o nolente:
una giornata che ha sicuramente mutato equilibri e affinità, che ha fatto male al cuore e allo stesso tempo è stata una boccata d’ossigeno.
Una giornata che non è finita, perché ce la vogliono far pagare cara.
Qui il comunicato della Rete Evasioni: spammate!

Foto di Valentina Perniciaro

Foto di Valentina Perniciaro

Tra lunedì 20 e mercoledì 22 maggio si è svolta all’università La Sapienza di Roma una tre giorni di dibattiti e discussioni, che si è poi conclusa, la settimana successiva, con una serata musicale a sostegno degli imputati e delle imputate per i “fatti del 15 ottobre” 2011.

Le discussioni hanno visto la partecipazione di diversi gruppi e collettivi, di ragazzi e ragazze, compagni e compagne di Roma e di altre parti d’Italia.

I collettivi autorganizzati di Scienze Politiche e Giurisprudenza, la Fucina 62 e la Rete Evasioni, hanno proposto dibattiti intorno a temi quali il carcere, le pratiche di piazza e l’organizzazione del controllo
poliziesco e statale nel suo assetto attuale. È stato un momento importante per parlare a distanza di tempo del 15 ottobre, sia rispetto alla repressione che ne è seguita, sia per scambiarsi sensazioni e riflessioni che quella giornata ancora suscita in molti di noi; si è avuto inoltre modo di misurare complessivamente l’inasprimento della repressione nei confronti dei movimenti di lotta.

Un’opportunità per discutere, incontrarsi e per organizzare quella solidarietà che, per chi lotta quotidianamente contro questo sistema, diviene ormai una tappa fondamentale e una pratica da assumere
collettivamente.

È stata anche l’occasione per ribadire la necessità di supportare la “cassa di solidarietà 15 ottobre”, indispensabile per affrontare le prossime scadenze processuali e le spese di chi è ancora detenuto.

EVASIONE!

EVASIONE!

Il prossimo 27 giugno si terrà presso il tribunale di Roma, a Piazzale Clodio, la prima udienza del processo del terzo troncone di indagini a carico di 18 persone accusate, tra le altre cose, di “devastazione e saccheggio”. Invitiamo tutti e tutte a partecipare numerosi, per far sentire le nostre voci e ribadire ancora una volta in modo determinato la nostra solidarietà e complicità.

Sentiamo forte l’esigenza di continuare, e possibilmente allargare, questo percorso: organizzare una rete solidale che sia in grado di affrontare al meglio, su un piano materiale e politico, i prossimi passaggi che riguardano il processo del 15 Ottobre e non solo.

L’accanimento poliziesco e giudiziario che nell’ultimo periodo si è scagliato contro ogni forma di conflitto non deve passare. Esige invece una risposta all’altezza della situazione.

Lanciamo un appello generale, rivolto a coloro che come noi ritengono necessario tenere alta l’attenzione rispetto alla questione della repressione, per dare inizio a un percorso determinato che sia in grado
di rilanciare in modo efficace la solidarietà e la complicità nelle lotte. Invitiamo tutti e tutte a partecipare all’assemblea che si terrà dopo il presidio, il 27 giugno all’università La Sapienza alle 17,00.

Sarà un momento di confronto per aggiornarci rispetto il processo per il 15 Ottobre e decidere insieme quali iniziative intraprendere nei prossimi mesi.

Tutte libere, tutti liberi!
Complici e Solidali a Roma

ulteriori info e aggiornamento sul sito della ReteEvasioni
sul 15 ottobre un po’ di link:
Su quelle giornate e la repressione che ne è seguita:
Delazione e rimozione della propria storia
Gli scontri, i Cobas e la violenza dei non-violenti
Il comunicato su Giovanni Caputi
Pin va al 15 ottobre
Ecco la prima condanna
Cobas contro Cobas
Un commento di Oreste Scalzone
Presidio a Regina Coeli
Infoaut risponde al comunicato dei Cobas
I “terroristi urbani”

Conflitto, rivolta, autonomia e libertà: una quattro giorni a Roma

7 Maggio 2013 Lascia un commento

4 GIORNI A SOSTEGNO DEGLI IMPUTATI E DELLE IMPUTATE PER LA RIVOLTA DEL 15 OTTOBRE 2011
Rete Evasioni e Collettivi Autorganizzati presentano:

CONFLITTO-RIVOLTA-AUTONOMIA-LIBERTA’
– Tutti i giorni al piazzale della facoltà di FISICA, Università La Sapienza –
Lunedì 20 Maggio:    ore 13.00 pranzo sociale
ore 16.00 “Decostruire il carcere” esperienze, riflessioni ed analisi su detenzione, legalità e controllo sociale
a cura del collettivo Autorganizzato di Scienze politiche

Martedì 21 Maggio:   ore 13.00 pranzo sociale
ore 16.00 “Su la testa! Pratiche e forme di conflitto nelle strade che si agitano”
presentazione dell’opuscolo “prima, dopo e durante un corteo” a cura della Rete Evasioni

Mercoledì 22 Maggio: ore 13.00 pranzo sociale
ore 16.00 “Devastazione e Saccheggio, tra controinssurrezione e stato d’eccezione”
a cura del collettivo autorganizzato di Giurisprudenza e Fucina 62

Giovedì 30 Maggio:  OUR POTENCIAL, OUR PASSIONS!
Al piazzale della Minerva dell’Università La Sapienza
– dalle 20.00 aperitivo, cena e proiezione video “Autodefensa”
dalle 22.00 concerto con : ARDECORE
ALTERNATIVE ROCK, una rilettura della musica popolare romana
SERPE IN SENO  Hardcore rap, presentazione del nuovo disco “CARNE”
A seguire dj-set/live-set:  Electro-Techno, Drum’n’bass, Break beat :
MINIMAL ROME / THC / KNS / BLACK SAM

flyer4giorniulteriori info e aggiornamento sul sito della ReteEvasioni
sul 15 ottobre un po’ di link:
Su quelle giornate e la repressione che ne è seguita:
Delazione e rimozione della propria storia
Gli scontri, i Cobas e la violenza dei non-violenti
Il comunicato su Giovanni Caputi
Pin va al 15 ottobre
Ecco la prima condanna
Cobas contro Cobas
Un commento di Oreste Scalzone
Presidio a Regina Coeli
Infoaut risponde al comunicato dei Cobas
La solidarietà di Radio Onda Rossa agli arrestati
I “terroristi urbani”

Altre pesanti condanne per il 15 ottobre

7 gennaio 2013 1 commento

Foto di Valentina Perniciaro _15ottobre_

Galera.
Solo galera. Non c’è altro modo di affrontare le cose in questo paese.
Ancora le parole usate solo : devastazione, saccheggio, resistenza pluriaggravata e lesioni a pubblico ufficiale.
Devastazione e saccheggio: il nuovo paradigma penale che fa penetrare le sue radici nel codice Rocco, si presenta ancora una volta,
per la prima in questo 2013, dopo che lo scorso anno c’ha portato via dei compagni.
Ora in cella, o in fuga.

Sei condanne a sei anni: sei per sei fa trentasei…
trentasei anni di galera per una giornata di resistenza,
dove migliaia di persone hanno difeso una piazza e l’incolumità dei manifestanti da folli caroselli e feroce repressione.
Ma la risposta a tutto ormai è DEVASTAZIONE e SACCHEGGIO,
che comporta un pacco d’anni minimi da far paura,
quelli che non ti danno nemmeno se stupri una persona.

Altri trentasei anni di carcere per il 15 ottobre: oltre a 30.000 euro cadauno di risarcimento danni.
Pensano di toglierci dalle strade rovinando le nostre vite, quelle dei nostri compagni e amici.
SOLIDARIETA’ AI MANIFESTANTI CONDANNATI!

Proverò ad aggiornare con maggiori notizie-
per info serguire : ReteEvasioni

Su quelle giornate e la repressione che ne è seguita:
Il comunicato su Giovanni Caputi
Pin va al 15 ottobre
Ecco la prima condanna
Cobas contro Cobas
Un commento di Oreste Scalzone
Presidio a Regina Coeli
Infoaut risponde al comunicato dei Cobas
I “terroristi urbani”

i testi caldi 🙂  son qui:
Delazione e rimozione della propria storia
Gli scontri, i Cobas e la violenza dei non-violenti

Due vademecum per muoversi tra piazze, cordoni, celle e domandine

11 dicembre 2012 2 commenti

La Rete Evasioni nasce all’indomani del 15 ottobre,
per sostenere attivamente e portare solidarietà a tutti e tutte coloro colpiti dalla repressione seguita a quella giornata di mobilitazione internazionale.
Pesanti, pesantissime le conseguenze legali per molti giovanissimi dimostranti,
che dati in pasto alla stampa (soprattutto grazie al meticoloso lavoro infame di La Repubblica) si sono visti sbranare dai tribunali, con richieste di carcerazioni pesantissime,
molte immediatamente effettive.
La Rete Evasioni, appunto, nasce in un clima estremamente sfavorevole non solo alle persone colpite ma a tutti coloro che hanno vissuto e analizzato quella piazza come qualcosa di nuovo, da conoscere ed affrontare,
con cui muoversi spalla a spalla, malgrado differenze e metodologie.
Questo è quel che abbiamo pensato mettendo in piedi questa rete: il portare solidarietà, un aiuto effettivo in aula, in cella e in qualunque luogo di privazione della libertà;
a coloro considerati, anche da buona parte del movimento italiano, “sfasciacarrozze”.

In quest’anno di governo tecnico il livello di repressione nei confronti di chi manifesta è aumentato vertiginosamente,
così come la partecipazione dei giovanissimi, che riempiono le piazze spesso senza rendersi conto della violenza dei manganelli che si trovano difronte.
E così sono stati prodotti due libricini,
due piccoli libretti che provano ad essere un aiuto tascabile,
per i nuovi masticatori di marciapiedi e conflitto,
ma anche per chi avrà la sfortuna di essere acciuffato,
quindi ammanettato, incarcerato, processato e magari condannato.

Un libricino sul “come stare in piazza”, sul come muoversi tra i cordoni, sul come muoversi col proprio materiale tecnologico, sul come gestire la tensione e la calma nei momenti di panico e scontro.
Poi, un libricino sul come affrontare la galera,
un piccolo vademecum che cerca di spiegare a chi lo ignora completamente,  quali sono i meccanismi della detenzione, le sue parole d’ordine, i piccolo consiglio che aiutano a gestire con lucidità la propria carcerazione.

Vi consiglio di leggerli,
di scaricarli, magari anche di stamparli e diffonderli nelle strutture, piazze, città, collettivi, consultori che frequentate….insomma, ovunque.

– PRIMA, DURANTE e DOPO il CORTEO: file PDF
– GUIDA PER CHI HA LA SFORTUNA DI ENTRARE IN CARCERE: File PDF

Su quelle giornate e la repressione che ne è seguita:
Delazione e rimozione della propria storia
Gli scontri, i Cobas e la violenza dei non-violenti
Il comunicato su Giovanni Caputi
Pin va al 15 ottobre
Ecco la prima condanna
Cobas contro Cobas
Un commento di Oreste Scalzone
Presidio a Regina Coeli
Infoaut risponde al comunicato dei Cobas
La solidarietà di Radio Onda Rossa agli arrestati
I “terroristi urbani”

Il 15 ottobre e gli scontri a San Giovanni: un anno dopo

15 ottobre 2012 7 commenti

Ci sarebbe da scriverci per ore, (io ho fatto già abbastanza danni con queste due pagine a caldo : – Delazione e rimozione della propria storia Gli scontri, i Cobas e la violenza dei non-violenti)

Foto di Valentina Perniciaro _resistenza a Piazza San Giovanni_

sarebbero molte le pagine da dover riempire per valutare quella giornata, un anno fa.
Ci sarebbe anche, ancora e più di prima, da essere furiosi, per il comportamento di “tanta” piazza, di quei signori della piazza che pensano sempre di poter gestire e prevedere ogni mossa, ogni slogan, ogni pulsione di rabbia e rivolta.
Gli è andata male a lor signori,
ma è andata male anche a chi quella piazza l’ha voluta determinare da capo, spontaneamente,
senza la minima organizzazione, ma con tanto fiato in gola e petto gonfio da battiti emozionati.
E’ andata male perché dal comportamente surreale in piazza, al rientro a casa, c’è stata la scoperta della delazione,
della caccia al mostro, infiltrato o black bloc che sia.
E’ andata male perché l’ondata repressiva è stata veramente di portata bellica, e le condanne che son seguite a quei giorni sono pesanti, spropositata, avvolte in una nuvola di oblio dei compagni, un silenzio che non si può accettare.
Faticoso scriverne, perché la rabbia è tanta per quella giornata così speciale, sotto tutti i punti di vista.
Siamo tornati a casa tutti molto cambiati da quel corteo,
per quel che mi riguarda sento che c’è stato uno spartiacque, una pagina girata con delusione e rabbia.

Aspettando che le piazze tornino a riempirsi,
aspettando che il conflitto, in tutte le sue forme e la sua autodeterminazione, tornino a riempire le strade…

Su quelle giornate e la repressione che ne è seguita:
Il comunicato su Giovanni Caputi
Pin va al 15 ottobre
Ecco la prima condanna
Cobas contro Cobas
Un commento di Oreste Scalzone
Presidio a Regina Coeli
Infoaut risponde al comunicato dei Cobas
La solidarietà di Radio Onda Rossa agli arrestati
I “terroristi urbani”
Delazione e rimozione della propria storia
Gli scontri, i Cobas e la violenza dei non-violenti

Genova 2001: contribuiamo alle spese

15 ottobre 2012 2 commenti

Alla fine di luglio scorso avevamo dichiarato di voler continuare la campagna 10×100.

FAGIOLINO LIBERO!
MARINA LIBERA!
LIBERTA’ PER TUTTE e TUTTI

Non solo perché i processi non sono finiti ma anche perché siamo convinte e convinti che solo così potremo mantenere viva la nostra memoria sulle giornate di Genova e imparare da oggi in poi a fare fronte alle vicende giudiziare con la solidarietà e la forza che attraverso il web ci avete dimostrato.

Se un compagno e una compagna sono oggi in carcere, presto riprenderà il processo per i cinque che dovranno tornare in appello, un altro capitolo della storia giudiziaria di Genova che sta per riaprirsi.

Le spese totali dei processi ad oggi ammontano a circa 80 mila euro, cifra destinata a crescere con l’imminente ripresa dell’appello. Una cifra insostenibile per chiunque di noi, che eravamo lì nel 2001.

Insostenibile perché mette una ipoteca sulla vita delle persone, che si aggiunge alle misure detentive.

Pensiamo che sia importante far sentire la forza dei 300 mila che erano a Genova sostenendo le spese legali delle e degli imputati, per questo invitiamo tutte e tutti a sottoscrivere attraverso il sito di supporto legale www.supportolegale.org, o direttamente qui http://www.buonacausa.org/genovag8,
per far sentire a tutte e tutti la nostra solidarietà.

Se riusciamo a versare tutti anche un simbolico euro, riusciremo a coprire le spese che gli imputati si trovano a sostenere da soli.
Altrimenti no.

Vorremmo poi, che la campagna diventasse uno strumento per ragionare su quanto accade nelle piazze e sul reato di “devastazione e saccheggio”, su cosa significhi per lo Stato e i suoi apparati il termine “ordine pubblico”, quello stesso ordine pubblico che i 10 imputati per Genova 2001 avrebbero turbato.

E’ tempo, pensiamo, di capire da che parte stare..
se dalla parte di chi ruba nei supermercati o rompe i bancomat delle banche o dalla parte di chi le costruisce.

La campagna 10×100

www.10×100.it
info@10×100.it

Per scrivere ad Alberto :Alberto Funaro, Casa Circondariale Capanne, Via Pievaiola 252, 06132 Perugia
Per scrivere a Marina : Marina Cugnaschi c/o Seconda Casa Di Reclusione Di Milano – Bollate, Via Cristina Belgioioso 120,  20157 Milano (MI)

Dal Messico, per i prigionieri
Gli ostaggi iniziano ad entrare in cella
Le ragioni di una campagna
A poche ore dalla sentenza Diaz e “devastazione e saccheggio”

Una serata a sostegno dei 10: GENOVA NON E’ FINITA!

27 luglio 2012 2 commenti

venerdì 27 luglio 2012
al Forte Prensetino

serata a sostegno dei 10
Genova non è finita

The Koffin Kats  psychoblly from USA
&
Cockroaches da Roma

a seguire dj set con  Murder Farts & Lubna Barracuda
Alberto e Marina liberi!!!

Per la libertà di tutti e tutte,
perché ogni tipo di prigionia sia abbattuta,
perché chi scappa possa vivere senza il terrore di essere acciuffato,
perchè la galera ci fa schifo,
sempre
per chiunque

Comunicato sulla condanna a Giovanni Caputi: COLPIRNE UNO PER RI-EDUCARNE MIGLIAIA

19 novembre 2011 17 commenti

Colpirne uno per…ri-educarne migliaia
E’ arrivata la prima condanna per le\gli arrestate\i del 15 ottobre. Una condanna pesante che ci sembra essere, ancora una volta, la vendetta della Legge nei confronti di chi ha poco o niente per difendersi.
Sembra che abbiano deciso di far pagare tutto a lui.
Dopo tutto l’insopportabile marasma mediatico creatosi subito dopo gli scontri del 15 ottobre, la repressione continua a colpire, sempre più seriamente.

Foto di Valentina Perniciaro, Genova 2002, TUTTI LIBERI

Giovanni Caputi, l’unico che era ancora in stato di detenzione, dentro Regina Coeli, proprio perché senza alcuna dimora, è stato condannato con il rito abbreviato dal Tribunale di Roma a tre anni e 4 mesi di detenzione per resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale.
Ma la procura fa già sapere che forse non basta e, ora che ha ottenuto la trasmissione degli atti dal tribunale, vuole indagare anche per il reato di devastazione.
Vogliamo continuare a sostenere chi si è trovato prima colpito da accuse pesanti e poi da una condanna che trasforma una persona nel capro espiatorio delle migliaia che c’erano in piazza.
Ora che il governo dei banchieri si è insediato, crediamo che sia ancora più importante sottolineare contro chi continueremo a scagliare la nostra rabbia: i padroni, le banche, la classe politica tutta. Tutti pronti ad abbracciare il commissariamento de facto delle istituzioni europee, per un modello economico giunto al capolinea.
Noi, però, abbiamo un’arma che loro non hanno.
Quella solidarietà che si mette in moto quando sentiamo che uno spirito affine è in difficoltà. E allora il nostro impegno deve essere quello di far sentire a Giovanni tutta la nostra solidarietà.
Lanciamo un appello alla Roma solidale, se ancora esiste: cerchiamo collettivamente un domicilio per Giovanni, affinché almeno possa uscire da quell’infame luogo che è Regina Coeli, seppur in regime di arresti domiciliari.
Raccogliamo dei soldi, affinché possa fare un minimo di spesa.
Mandiamogli dei vestiti, al contrario di quello che credono i buoni cittadini, in carcere fa molto freddo.
Regaliamogli dei libri, senza di loro dentro il tempo può sembrare infinito.
Scriviamogli lettere, per far sentire a Giovanni che fuori ci sono delle persone che lottano anche per lui.
Facciamogli sentire la nostra voce fuori dal carcere di Regina Coeli, e facciamola risuonare nelle strade.
Partecipiamo in massa il prossimo 5 dicembre all’udienza del processo contro Ilaria, Robert, Stefano.

 Continuiamo a sottoscrivere per le spese legali presso il c\c di Radio Onda Rossa: conto corrente postale CCP n. 61804001 intestato a: Cooperativa Culturale Laboratorio 2001, Via dei Volsci 56 – 00185 Roma. Causale: “15 ottobre”; effettuando un bonifico bancario intestato a: Cooperativa Culturale Laboratorio 2001 Codice IBAN: IT15 D076 0103 2000 0006 1804 001 Causale: “15 ottobre”.

Se il silenzio è il primo sintomo della loro vittoria, noi continueremo sempre a gridare.
 Le nostre lotte camminano con Giovanni e per Giovanni.
 Libere/i tutte/i

 I compagni e le compagne