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resoconto ateniese…
Tutto confermato..sembrava che la notizia fosse stata smentita dalla Croce Rossa, sembrava fosse solo un voler gettare acqua sul fuoco e invece ci son sul serio tre cadaveri, morti asfissiati dal fumo all’interno di un edificio dato alle fiamme. Tre morti -due donne e un uomo- più quattro intossicati in una succursale della Marfin Egnatia Bank, in Via Stadiou, proprio a pochi passi dal Parlamento.
La banca era stata attaccata probabilmente perchè la sola nei paraggi aperta malgrado lo sciopero generale e la paralisi di tutto il paese.
C’è clima di scontro armato, c’è aria di insurrezione generale ormai da tempo , ma mai come oggi.
Basta vedere le foto davanti a Syntagma, il Parlamento: ci sono decine di migliaia di persone scese non solo in piazza ma pronte a scontrarsi corpo a corpo con quei robocop assassini. Le vetrine di Akademias sono di nuove tutte in frantumi, il fumo si alza da piazza Omonia al Parlamento…
Per ora si parla di una 50ina di arresti tra i manifestanti: la quantità di molotov che viene lanciata è indescrivibile…sono molte le divise in fiamme.
Gli scontri, come sempre, si stanno spostando con il sopraggiungere della sera verso la zona del Politecnico e il quartiere Exarchia, sempre al centro delle tensioni e colpito costantemente da raid della polizia.
La piazza urlava di voler dar fuoco al Parlamento: ci sono andati vicini.
Prima o poi c’arriveranno….
Tre morti ad Atene, un dramma che si doveva evitare
Tornata da poco dai dirupi e non per questo il cuore non è stato tra le strade di Atene, Salonicco e tutti i municipi.
Oggi altro giorno di sciopero generale e la Grecia sta letteralmente bruciando.
Il paese è bloccato, ma la notizia giunta da poco è pesante…pesante per chi è sempre stata dalla parte del “fuoco”.
Tre morti, tre corpi carbonizzati sono stati ritrovati all’interno di una banca di Atene…
era stata attaccata poco prima da un gruppo di manifestanti che ha lanciato molotov.
Un fatto di una gravità che ha un peso importante e che lo avrà sulle piazze greche, in rivolta contro un piano di austerità che ha dell’inimmaginabile.
Tre morti peseranno molto sui compagni, sulle piazze di lavoratori, precari, studenti e migranti.
Non ci voleva, non ci voleva: fuoco ai MAT, fuoco alla polizia, fuoco allo Stato!
Dalla Grecia… con molto “furore”
Aria sempre più che calda nell’Ellade.
La Grecia, e non solo la capitale Atene, continuano a disseminare il territorio di attacchi alla polizia, attentati dinamitardi ed incendiari, manifestazioni, scioperi e occupazioni di scuole e facoltà universitarie.
L’ala più dura dell’anno rivoltoso, il massiccio movimento anarchico non sembra lasciarsi fermare dalle pesanti intimidazioni del nuovo governo e oggi rivendica l’attentato di ieri mattina contro gli uffici del partito di estrema sinistra Syriza. La rivendicazione riporta una firma tutta nuova “Incendiari dell’isteria e del terrore”, che dichiarano nel comunicato di aver voluto colpire quel partito per denunciarne l’evidente condotta antirivoluzionaria e che l’azione era stata compiuta con ordigni a gas proprio “per non mettere in pericolo la vita delle persone” ma solo per far arrivare chiaro il messaggio.
Ieri invece di cose ne son successe diverse ad Atene, Salonicco e anche ad Heraklion, principale città dell’isola di Creta (dove sono state incendiate diverse auto della regione) . A Salonicco 5 uomini armati hanno sparato all’alba contro agenti della polizia : una pattuglia li aveva sorpresi armati di fucile su due auto, non si capisce se hanno intercettato una rapina o se fosse un’azione di uno dei gruppi armati attivi ormai nel paese. Solamente pochi giorni fa un commissariato di Atene era stato assaltato da un gruppo armato e 6 agenti erano rimasti feriti.
E siamo sempre più vicini al 17 novembre, anniversario della rivolta studentesca contro i colonnelli del 1973 e al 6 dicembre, primo anniversario dell’uccisione di Aleksis
Qui tutti gli aggiornamenti fatti su Atene nell’arco di quest’anno
MPATSI GOURUNIA DOLOFONOI
Continui attacchi contro le occupazioni di Atene
Solidarietà ai compagni anarchici greci!
Da tre giorni ormai, oltre ai continui attacchi della polizia che da un anno tartassino i militanti che portarono avanti la rivolta dello scorso dicembre, si sono aggiunti anche continui attacchi incendiari contro le occupazioni anarchiche. Questa notte il secondo episodio in tre giorni, contro una delle occupazioni storiche della capitale Atene, Villa Amalias occupata dal 1990. E’ un’occupazione abituata a resistere, visto che molte volte in questi quasi vent’anni è stata sgomberata e poi successivamente rioccupata. Anche questa notte l’attacco incendiario è avvenuto con il lancio di due molotov da parte di due sconosciuti: fortunatamente il principio di incendio è stato velocemente spento senza recare danni o conseguenze.
L’altro ieri era stato colpito lo squat di Lelas Karagiannis, anche questo storico insediamento visto che è occupato dal 1988: in questo caso, come nell’ultimo, l’attacco doveva essere portato a termine con il lancio di una serie di molotov, ma il tempestivo intervento degli occupanti ha messo rapidamente in fuga gli aggressori, che hanno lasciato una sacca con due molotov pronte per essere lanciate.
Nel frattempo il passaggio dei poteri dalla destra di Karamanlis alla fantomatica sinistra di Papandreou continua a far passi da gigante: la repressione è aumentata vertiginosamente. Continue sono le retate nei quartieri solitamente frequentati da studenti, anarchici e da operai; continue le perquisizioni e i tentativi di bloccare qualunque iniziativa, anche le presentazioni dei libri. Ora si aggiunge anche la richiesta della procura di Salonicco di aprire inchieste e deferire quindi alla magistratura tutti gli studenti coinvolti nelle occupazioni di scuole superiori e facoltà universitarie. L’ordinanza vorrebbe punire i “responsabili” con pene che arrivano ai 5 anni di carcere: tutte le associazioni di insegnanti e genitori si sono immediatamente mostrate contrarie a simili provvedimenti. Provvedimenti che potrebbero rapidamente estendersi anche nella capitale, che è in pieno autunno caldo, con decine di scuole ed atenei in mobilitazione.
Dicembre si avvicina…in Grecia fa sempre più caldo
Tanti auguri al PASOK … non li invidio molto! ;-)
In Grecia vince il PASOK di Papandreou con una maggioranza non da poco.
Quando penso al PASOK mi viene in mente quella salitina, a pochi passi da Exarchia, dove c’è la loro sede principale.
Nelle giornate di dicembre era probabilmente il luogo più blindato, quello attorno a cui i MAT provocavano continuamente pattugliando i marciapiedi con le loro ridicole divise e quella tonnellata di armamenti chimici a testa. Era anche il luogo attorno a cui l’attenzione di quel massiccio e incazzato movimento era sempre alta, sempre pronti ad attaccarla alla prima distrazione dei burattini verdi e blu.
E’ stato poi, il Pasok, nei mesi successivi, oggetto di quasi tutti gli attentati avvenuti tra Atene e Salonicco
Repubblica ce la spaccia come la nuova speranza per la sinistra europea… noi sappiamo bene che sarà ancor più dura di prima.
Ancora sulla Grecia: molotov in banche e stazioni
Grecia: incendiata una banca ad Atene, molotov su un treno
di Valentina Perniciaro
Internationalia, 4 marzo 2009
L’Ellade è di nuovo colpita da attacchi realizzati da sconosciuti ai danni di banche e ferrovie.
Questa mattina all’alba alcune persone a volto coperto hanno dato fuoco, rompendo un vetro e lanciando una bottiglia incendiaria, a una filiale della Banca del Pireo nel quartiere di Neo Psychiko, una zona centrale di Atene. Non c’è stata nessuna vittima, ma l’incendio ha bruciato per intero la sede e danneggiato seriamente l’edificio.
Sempre oggi i vigili del fuoco hanno lavorato per rimuovere dalla stazione di Kifissia le carcasse delle 6 carrozze della linea elettrica urbana Atene-Pireo, date alle fiamme all’alba del 3 marzo da un gruppo autodenominatosi “Banda delle coscienze”. Secondo le testimonianze confermate dalla polizia, un gruppo di una trentina di persone che indossavano maschere di carnevale, è salito sul treno alla stazione di Patissia e una volta arrivati a Kifissia hanno allontanato alcuni passeggeri spingendoli verso le carrozze più avanti per cospargere di benzina i vagoni appiccando il fuoco con delle molotov. Nessuno è rimasto ferito nell’incendio e la “banda” è riuscita a fuggire facilmente con l’aiuto di alcune auto in attesa fuori dalla stazione.I danni, secondo una prima stima, ammontano a 16 milioni di euro.
In una rivendicazione apparsa in rete ma della quali si sta valutando l’autenticità, il gruppo dichiara che l’azione è una vendetta per l’aggressione subita da Constantina Kuneva, una lavoratrice, attiva sindacalista, della ditta di pulizie impiegata nelle ferrovie urbane. La Kuneva è stata aggredita lo scorso dicembre dopo il suo turno di lavoro con dell’acido e si trova ancora ricoverata in stato critico con pesanti danni agli occhi e agli organi interni.
Atene a colpi di Kalashinkov, questa notte
Ieri un’imponente manifestazione ha attraversato le vie del centro di Atene per portare solidarietà alla Striscia di Gaza, sotto attacco israeliano da 9 giorni.
Durante la manifestazione, oltre a bruciare le bandiere di Israele e degli U.S.A., sono state incendiate alcune banche e un grosso concessionario della Mercedes Benz. La polizia ha disperso il corteo con il lancio di lacrimogeni e granate urticanti.

Foto di Valentina Perniciaro _Atene negli infuocati giorni di fine dicembre_
Questa notte invece è accaduta un’altra cosa, di cui vi incollo l’agenzia:
Un poliziotto greco è rimasto gravemente ferito la notte scorsa ad Atene da colpi di mitraglietta esplosi da sconosciuti contro di lui e un collega. Lo riferiscono fonti di polizia. L’agente, ferito al torace e ad un piede, è stato ricoverato in ospedale in condizioni gravi e dovrà essere operato, ha detto la stessa fonte. L’episodio ha avuto luogo poco dopo le 4:00 del mattino ora locale. I due poliziotti si trovavano nei pressi del ministero della Cultura nel centro di Atene. Gli sconosciuti che hanno aperto il fuoco sono poi fuggiti e sul posto sono stati trovati una ventina di proiettili, probabilmente di un Kalashnikov. Le forze dell’ordine hanno lanciato una vasta operazione in tutta la città e hanno sentito una quarantina di persone nel solo quartiere di Exarchia, dove il poliziotto è stato ferito. Il 23 dicembre sconosciuti avevano sparato scontro un furgone delle forze anti-sommossa ad Atene. L’attacco era stato rivendicato l’indomani da un gruppo sconosciuto, denominatoso ‘Attacco popolare’, in una telefonata anonima ad un sito internet d’informazione. Dalle indagini risulta che in quel caso i colpi erano stati sparati da due diversi Kalashnikov.
DA UN’ AGENZIA POMERIDIANA:
Secondo la polizia greca almeno una delle armi che hanno sparato sarebbe la stessa usata in un attacco di Lotta rivoluzionaria, considerato il principale gruppo terroristico presente nel paese. «L’inchiesta sulla pistola 9mm utilizzata nell’attacco di oggi – ha spiegato un portavoce della polizia – ha dimostrato che è stata utilizzata in un attacco ad una stazione di polizia avvenuto ad aprile 2007». Quell’attacco era stato appunto rivendicato da Lotta rivoluzionaria. Nel caso di oggi invece, non c’è stata fino a sera alcuna rivendicazione. Sul posto gli agenti hanno trovato 37 bossoli provenienti da un’arma automatica tipo Kalashnikov e 4 compatibili con una calibro 9. Uno dei tre poliziotti coinvolti nell’attacco, Diamantis Mantzounis, 21 anni, è stato ferito da due pallottole, al petto e alla coscia, ed è stato ricoverato in ospedale, dove è stato operato. Il suo stato di salute è stato definito grave dai medici ma non è in pericolo di vita. Lotta rivoluzionaria è un gruppo di estrema sinistra, che si è fatto conoscere a partire dal 2003, vale a dire dopo che la polizia aveva smantellato la rete di ’17 Novembrè, organizzazione responsabile di numerosi sanguinosi attentati in Grecia per oltre un decennio. Da allora Lotta rivoluzionaria ha firmato otto attentati ad Atene, tra cui un attacco con razzi all’ambasciata statunitense nel gennaio 2007. La polizia ormai segue la pista di Lotta rivoluzionaria anche per i colpi sparati contro un furgone delle forze antisommossa il 23 dicembre in un altro quartiere di Atene. I bossoli di Kalashnikov utilizzati per quest’attacco, che non ha causato feriti, sono identici a quelli ritrovati oggi a Exarchia. Per Lotta rivoluzionaria – che afferma di rispondere alla crescente repressione – ogni poliziotto è un nemico da abbattere. La morte il mese scorso del giovane Alexandros Grigoropoulos ha creato d’altra parte un clima di tensione ad Atene che sembra stimolare Lotta rivoluzionaria ad agire. (ANSA-REUTERS-AFP)
LA GRECIA SI E’ SVEGLIATA ANCORA IN FIAMME. CORTEI E SCONTRI DI CAPODANNO
(ANSA-AFP) – ATENE, 1 GEN – Tafferugli tra gruppi di giovani e poliziotti si sono registrati nella notte nel centro di Salonicco, nel nord della Grecia e, successivamente, anche nella capitale Atene. Lo si è appreso da fonti della polizia. A Salonicco circa 150 ragazzi, poco dopo la mezzanotte, hanno piazzato degli ordigni incendiari di fabbricazione artigianale davanti a diverse filiali di banche e davanti all’ingresso dei grandi magazzini, provocando incendi che hanno richiesto l’intervento dei Vigili del fuoco. Gli stessi giovani hanno poi sfilato in corteo nel centro della città dando fuoco ai cassonetti delle immondizie. Si sono quindi scontrati con le forze dell’ordine gettando delle bottiglie molotov. La polizia ha risposto utilizzando i gas lacrimogeni e ha disperso i manifestanti che si sono rifugiati nella scuola di teatro dell’Università di Salonicco, mettendo così fine agli incidenti. Più tardi, nel corso della notte, ad Atene dei gruppi di giovani in moto hanno piazzato ordigni artigianali, fatti con bombolette di gas, davanti ad alcune banche, autosaloni e internet cafè situati in vari quartieri della capitale. Le esplosioni hanno causato incendi che i vigili del fuoco si sono sforzati di circoscrivere. Violenti scontri avevano scosso Salonicco e Atene dopo la morte di un ragazzo di 15 anni da parte di un poliziotto il 6 dicembre scorso.
Atene in fiamme
Un campo di battaglia…così appare Atene dalle immagini che circolano in rete e dalle descrizioni della stampa internazionale. Ma non è la sola città greca ad aver vissuto una notte di guerriglia urbana: ci sono anche Salonicco, Patrasso, Creta e cittadine del nord del paese.
Un campo di battaglia composto da muri di fiamma, da negozi distrutti, macchine ribaltate e bruciate, banche (17 in pochi minuti) con vetri infranti.
Per tutta la notte sono andati avanti gli scontri nella capitale greca dopo la morte, ieri sera, di una ragazzo di 16 anni, Alexandros Grigoropoulos, ammazzato con tre colpi di pistola allo stomaco, esplosi dall’arma di un poliziotto da una pattuglia.
Una rabbia inarrestabile dopo un omicidio avvenuto a freddo, nei confronti di un giovanissimo militante dei movimenti anarchici ellenici.
Una rabbia giusta, che non è riuscita a contenersi ed è esplosa ovunque, contro tutte le forze dell’ordine pubblico presenti nelle strade.
Bhè, quando vedo queste scene mi si apre il cuore…perchè è la reazione normale che dovrebbero avere tutti i compagni, gli anarchici, tutti i militanti e non, tutti i lavoratori precari, sfruttati, emarginati. La reazione più normale, più comprensibile, quella che noi qui non abbiamo avuto la forza di far scoppiare.
Perchè ci hanno sparato addosso e il giorno dopo avremmo dovuto fare proprio così…ma non sul Lungomare di Genova ma ovunque.
Ma a quanto pare sono riusciti ad anestetizzarci, a trasmetterci quel terrore da dominati succubi con la testa bassa..tanto che stiamo così da quel giorno e forse da molto tempo prima.
Tanto che dalla morte di Carlo non siamo mai riusciti nemmeno a farli cacare sotto, dentro le loro divise d’assassini di stato…
Tanto che il giorno dopo hanno continuato a massacrarci e noi non siamo più stati capace non solo di attaccarli, di spazzarli via , ma di difenderci…














































































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