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Il comunicato di Anonymous, solidale con il popolo greco!
Cittadini della Grecia,
QUI L’ARTICOLO DI @Infofreeflow per INFOAUT : LEGGI!
La Grecia …. e l’ “inimmaginabile”
Prendo, parola per parola, dal blog di Franco Senia, compagno e amico.
Grazie Fra’ , questo “inimmaginabile” m’è proprio piaciuto!

Una foto regalo da "Il Marconista" che ringrazio. La cercavo da un po'...era lo slogan che più mi era rimasto nelle orecchie! STO DROMO!! TUTTI IN STRADA!
«La scelta non è tra i sacrifici e non fare sacrifici, ma tra i sacrifici e qualcosa di inimmaginabile», così ieri ha chiosato Venizelos, ministro greco delle finanze. Ed è vero. E’ proprio questa la scelta, da fare. La scelta che ieri, in Grecia, forse, si è cominciato a fare. Scegliere qualcosa di inimmaginabile. Immaginare l’inimmaginabile. Commissariati di polizia ed armerie assaltate. Una fune tesa attraverso la strada che consegna ai manifestanti un reparto di motociclisti della non più temuta polizia Delta. Qualcosa di inimmaginabile, in faccia a chi riesce ad immaginare solo fame e miseria, tagli allo stato sociale e indigenza, sfruttamento e schiavitù. Ad Atene, il sindacato che poche settimane fa si era schierato contro i manifestanti a difesa del parlamento, non è riuscito nemmeno a raggiungere la piazza. Sì, è proprio qualcosa di inimmaginabile. Era inimmaginabile, qualche millennio fa, quel che poi in Grecia è cominciato. Non so se tutto questo sia qualcosa che sta finendo o sia qualcosa che sta cominciando. So che è qualcosa. Ed è inimmaginabile.
Leggi il racconto della giornata di ieri: QUI
Grecia: capodanno davanti al carcere di Koridallos
Concentramento di solidarietà fuori le prigioni di Koridallos 31 Dicembre 2011,
dalle ore 23.00 presso il parchetto di via Grigoriou Lambraki
Le nostre voci non smetteranno di crescere e passare attraverso le mura e le sbarre delle prigioni,
per essere uniti attraverso le voci con coloro che si trovano negli inferni dello Stato
e combattere per la dignità e la libertà.
I disoccupati nel frattempo si organizzano con espropri: QUI la traduzione di un volantino
Qui potete vedere un documentario sulle rivolte greche, a partire dalla morte di Alexis : GUARDA
Dalla Grecia… con molto “furore”
Aria sempre più che calda nell’Ellade.
La Grecia, e non solo la capitale Atene, continuano a disseminare il territorio di attacchi alla polizia, attentati dinamitardi ed incendiari, manifestazioni, scioperi e occupazioni di scuole e facoltà universitarie.
L’ala più dura dell’anno rivoltoso, il massiccio movimento anarchico non sembra lasciarsi fermare dalle pesanti intimidazioni del nuovo governo e oggi rivendica l’attentato di ieri mattina contro gli uffici del partito di estrema sinistra Syriza. La rivendicazione riporta una firma tutta nuova “Incendiari dell’isteria e del terrore”, che dichiarano nel comunicato di aver voluto colpire quel partito per denunciarne l’evidente condotta antirivoluzionaria e che l’azione era stata compiuta con ordigni a gas proprio “per non mettere in pericolo la vita delle persone” ma solo per far arrivare chiaro il messaggio.
Ieri invece di cose ne son successe diverse ad Atene, Salonicco e anche ad Heraklion, principale città dell’isola di Creta (dove sono state incendiate diverse auto della regione) . A Salonicco 5 uomini armati hanno sparato all’alba contro agenti della polizia : una pattuglia li aveva sorpresi armati di fucile su due auto, non si capisce se hanno intercettato una rapina o se fosse un’azione di uno dei gruppi armati attivi ormai nel paese. Solamente pochi giorni fa un commissariato di Atene era stato assaltato da un gruppo armato e 6 agenti erano rimasti feriti.
E siamo sempre più vicini al 17 novembre, anniversario della rivolta studentesca contro i colonnelli del 1973 e al 6 dicembre, primo anniversario dell’uccisione di Aleksis
Qui tutti gli aggiornamenti fatti su Atene nell’arco di quest’anno
MPATSI GOURUNIA DOLOFONOI
Tanti auguri al PASOK … non li invidio molto! ;-)
In Grecia vince il PASOK di Papandreou con una maggioranza non da poco.
Quando penso al PASOK mi viene in mente quella salitina, a pochi passi da Exarchia, dove c’è la loro sede principale.
Nelle giornate di dicembre era probabilmente il luogo più blindato, quello attorno a cui i MAT provocavano continuamente pattugliando i marciapiedi con le loro ridicole divise e quella tonnellata di armamenti chimici a testa. Era anche il luogo attorno a cui l’attenzione di quel massiccio e incazzato movimento era sempre alta, sempre pronti ad attaccarla alla prima distrazione dei burattini verdi e blu.
E’ stato poi, il Pasok, nei mesi successivi, oggetto di quasi tutti gli attentati avvenuti tra Atene e Salonicco
Repubblica ce la spaccia come la nuova speranza per la sinistra europea… noi sappiamo bene che sarà ancor più dura di prima.
Si scaldano le piazze ateniesi e greche. La polizia compie atti “illeciti”
ATENE torna a scaldarsi. Dopo le tre settimane di rivolta iniziato il 6 dicembre dopo l’omicidio di Alexis e la “pausa” natalizia, gli studenti e i rivoltosi greci stanno ricominciando ad occupare le strade. Hanno iniziato con le mobilitazioni di sostegno alla popolazione di Gaza ed ora stanno ricominciando a mobilitare tutto il movimento studentesco, prima dei nuovi scioperi operai.

Foto di Aris Messinis _Ieri, ad Atene_
Anche ieri una manifestazione di 3000 persone tra studenti, docenti e precari ha percorso diverse strade del centro ed ha attaccato la polizia che ha risposto con la solita pioggia di armi chimiche.
La manifestazione si è spostata dalle parti del Politecnico e della Facoltà di Legge, non più e non ancora occupate. Per evitare che fosse nuovamente rioccupato il Politecnico alcuni docenti e studenti hanno fatto cordone intorno all’edificio: la struttura ha subito ingenti danni durante la battaglia di dicembre.
Nel frattempo da Oliva vengo a sapere:
Blitz a casa dell’ avvocato Stavroula Ghiannakopoulou alle 2:00 di notte senza avvertimento,senza la sua presenza e senza la presenza di testimoni come previsto dalla legge.Cosa cercavano , cosa hanno preso e da chi hanno avuto il permesso solo i poliziotti di Eksarxia lo sanno.Infine,come la stessa avvocato denuncia,per molte ore,in sua assenza ,entravano ed uscivano dal suo appartamento molti estranei.
Appunto per il gran numero di gente e per la confusione che facevano questi ultimi,i vicini di casa-come hanno dichiarato-pensavano ci fosse…una festa! Tornata a casa ha trovato la porta aperta e tutta la casa sotto sopra.Spaventata e convinta di essere stata derubata si è recata al vicino commissariato di Eksarxia per denunciare il fatto.Un poliziotto l’ha informata dell’accaduto invitandola ad andarsene dal commissariato…
PROVERO’ AD AGGIORNARE A BREVE SULLA SITUAZIONE GRECA.
Atene a colpi di Kalashinkov, questa notte
Ieri un’imponente manifestazione ha attraversato le vie del centro di Atene per portare solidarietà alla Striscia di Gaza, sotto attacco israeliano da 9 giorni.
Durante la manifestazione, oltre a bruciare le bandiere di Israele e degli U.S.A., sono state incendiate alcune banche e un grosso concessionario della Mercedes Benz. La polizia ha disperso il corteo con il lancio di lacrimogeni e granate urticanti.

Foto di Valentina Perniciaro _Atene negli infuocati giorni di fine dicembre_
Questa notte invece è accaduta un’altra cosa, di cui vi incollo l’agenzia:
Un poliziotto greco è rimasto gravemente ferito la notte scorsa ad Atene da colpi di mitraglietta esplosi da sconosciuti contro di lui e un collega. Lo riferiscono fonti di polizia. L’agente, ferito al torace e ad un piede, è stato ricoverato in ospedale in condizioni gravi e dovrà essere operato, ha detto la stessa fonte. L’episodio ha avuto luogo poco dopo le 4:00 del mattino ora locale. I due poliziotti si trovavano nei pressi del ministero della Cultura nel centro di Atene. Gli sconosciuti che hanno aperto il fuoco sono poi fuggiti e sul posto sono stati trovati una ventina di proiettili, probabilmente di un Kalashnikov. Le forze dell’ordine hanno lanciato una vasta operazione in tutta la città e hanno sentito una quarantina di persone nel solo quartiere di Exarchia, dove il poliziotto è stato ferito. Il 23 dicembre sconosciuti avevano sparato scontro un furgone delle forze anti-sommossa ad Atene. L’attacco era stato rivendicato l’indomani da un gruppo sconosciuto, denominatoso ‘Attacco popolare’, in una telefonata anonima ad un sito internet d’informazione. Dalle indagini risulta che in quel caso i colpi erano stati sparati da due diversi Kalashnikov.
DA UN’ AGENZIA POMERIDIANA:
Secondo la polizia greca almeno una delle armi che hanno sparato sarebbe la stessa usata in un attacco di Lotta rivoluzionaria, considerato il principale gruppo terroristico presente nel paese. «L’inchiesta sulla pistola 9mm utilizzata nell’attacco di oggi – ha spiegato un portavoce della polizia – ha dimostrato che è stata utilizzata in un attacco ad una stazione di polizia avvenuto ad aprile 2007». Quell’attacco era stato appunto rivendicato da Lotta rivoluzionaria. Nel caso di oggi invece, non c’è stata fino a sera alcuna rivendicazione. Sul posto gli agenti hanno trovato 37 bossoli provenienti da un’arma automatica tipo Kalashnikov e 4 compatibili con una calibro 9. Uno dei tre poliziotti coinvolti nell’attacco, Diamantis Mantzounis, 21 anni, è stato ferito da due pallottole, al petto e alla coscia, ed è stato ricoverato in ospedale, dove è stato operato. Il suo stato di salute è stato definito grave dai medici ma non è in pericolo di vita. Lotta rivoluzionaria è un gruppo di estrema sinistra, che si è fatto conoscere a partire dal 2003, vale a dire dopo che la polizia aveva smantellato la rete di ’17 Novembrè, organizzazione responsabile di numerosi sanguinosi attentati in Grecia per oltre un decennio. Da allora Lotta rivoluzionaria ha firmato otto attentati ad Atene, tra cui un attacco con razzi all’ambasciata statunitense nel gennaio 2007. La polizia ormai segue la pista di Lotta rivoluzionaria anche per i colpi sparati contro un furgone delle forze antisommossa il 23 dicembre in un altro quartiere di Atene. I bossoli di Kalashnikov utilizzati per quest’attacco, che non ha causato feriti, sono identici a quelli ritrovati oggi a Exarchia. Per Lotta rivoluzionaria – che afferma di rispondere alla crescente repressione – ogni poliziotto è un nemico da abbattere. La morte il mese scorso del giovane Alexandros Grigoropoulos ha creato d’altra parte un clima di tensione ad Atene che sembra stimolare Lotta rivoluzionaria ad agire. (ANSA-REUTERS-AFP)
LA GRECIA SI E’ SVEGLIATA ANCORA IN FIAMME. CORTEI E SCONTRI DI CAPODANNO
(ANSA-AFP) – ATENE, 1 GEN – Tafferugli tra gruppi di giovani e poliziotti si sono registrati nella notte nel centro di Salonicco, nel nord della Grecia e, successivamente, anche nella capitale Atene. Lo si è appreso da fonti della polizia. A Salonicco circa 150 ragazzi, poco dopo la mezzanotte, hanno piazzato degli ordigni incendiari di fabbricazione artigianale davanti a diverse filiali di banche e davanti all’ingresso dei grandi magazzini, provocando incendi che hanno richiesto l’intervento dei Vigili del fuoco. Gli stessi giovani hanno poi sfilato in corteo nel centro della città dando fuoco ai cassonetti delle immondizie. Si sono quindi scontrati con le forze dell’ordine gettando delle bottiglie molotov. La polizia ha risposto utilizzando i gas lacrimogeni e ha disperso i manifestanti che si sono rifugiati nella scuola di teatro dell’Università di Salonicco, mettendo così fine agli incidenti. Più tardi, nel corso della notte, ad Atene dei gruppi di giovani in moto hanno piazzato ordigni artigianali, fatti con bombolette di gas, davanti ad alcune banche, autosaloni e internet cafè situati in vari quartieri della capitale. Le esplosioni hanno causato incendi che i vigili del fuoco si sono sforzati di circoscrivere. Violenti scontri avevano scosso Salonicco e Atene dopo la morte di un ragazzo di 15 anni da parte di un poliziotto il 6 dicembre scorso.
Comunicato da Atene: non c’è pace senza giustizia
NON C’É PACE SENZA GIUSTIZIA
La brutalità della polizia Purtroppo, l’assassinio brutale di Alexis Grigoropoulos non è arrivato come un fulmine a ciel sereno. Assurdo, decisamente non provocato, è stato eseguito a freddo ed è stata una “morte preannunciata” indipendentemente da quanto dichiara lo sbirro omicida e il suo padrino difensore. E ciò in quanto la mano dell’assassino è stata armata dalla diffusa, mai punita e legalizzata violenza poliziesca degli ultimi anni riversata agli immigrati, i tossicodipendenti, i rom e i giovani “vivaci”, dallo stato poliziesco generalizzato, dal consolidamento della corruzione poliziesca e della figura dello sbirro- Rambo che si vanta per aver brutalmente menato gli immigrati e aver umiliato i drogati. Purtroppo Alexis è stato sacrificato sull’altare della “sicurezza”, che riempie le città di assassini in divisa, che fa annegare i profughi nel mar Egeo, che cerca di convincere il lavoratore, il disoccupato, il licenziato e il precario che la minaccia non arriva dal ricco, dal capitale, dallo stato e dalle multinazionali, ma da chi è ancora più povero di lui, dal perseguitato, dal paria, dallo sfollato, dal diverso.
Per quanto possa sembrare utopico e strano noi insistiamo nel proporre che
§ vengano sciolti i reparti delle Forze dell’ordine MAT e gli agenti speciali
§ la polizia venga disarmata
Lo sfruttamento delle nostre vite
Il neoliberismo non consiste solo nella sfrenatezza dei mercati. E neanche solamente nel maggior sfruttamento e nell’oppressione dei “subalterni”. Consiste principalmente nello sfrenato predominio dei ricchi sui poveri, nel totale disprezzo dei diritti individuali e collettivi. Ancora peggio questi ultimi vengono “demonizzati’ e considerati colpevoli della miseria e del degrado del pianeta. Fortunatamente il mito “della fine della storia” è crollato. La pseudoteoria del “benessere dei liberi mercati” si sta rendendo ridicola. La crisi economica globale non lascia spazio alla minima illusione sulle menzogne dei potenti. Il governo Karamanlis ha smantellato il settore pubblico, ha portato alle stelle il carovita, ha depredato il patrimonio sociale, ha derubato i fondi assicurativi, ha condannato centinaia di migliaia di persone al precariato, alla povertà e all’emarginazione sociale. E per fare tutto ciò ha venerato la Chiesa onnivora e l’antropofagia della Giustizia e della Polizia. Questo governo che depreda l’ambiente, che svende il settore pubblico, che umilia il lavoro umano, che uccide profughi e assassina ragazzi se ne deve andare. E non perché ad esso ne segua uno del PASOK che a sua volta ha assassinato Kaltezas e ha votato la legge contro il terrorismo, ma perché non li reggiamo piu`, perché meritiamo una vita più umana.
La sommossa
L’assassinio crudele di Alexis ha fatto esplodere la sommossa più grande del periodo dopo i colonnelli. Abbraccia tutto il territorio ed è più vasto, più di massa, più deciso di quello del 25 Maggio 1997 contro la legge 330 , di quello del Politecnico dell’80, del movimento contro l’assassinio di Kaltezas nel 1985, della reazione all’assassinio di Tembonera. Questa sommossa non è stata provocata solodall’esecuzione brutale di Alexandros Grigoropoulos. È stata l’espressione dell’asfissia, della rabbia e dell’odio di un mondo intero (lo chiamano precariato…) che subisce quotidianamente gli effetti del mondo perbene dei ricchi: precariato, instabilità nel lavoro, umiliazioni continue, violenza poliziesca nelle piazze, negli stadi, per le strade, soppressione di ogni speranza per una vita umana. Fra le migliaia di gente che scaglia e riceve sassate dagli sbirri (e che distrugge banche e purtroppo ma spiegabile, anche piccoli negozi) è coinvolta gran parte della nostra gioventù, precari e disoccupati, scolari e studenti, greci e stranieri, politicizzati e no, che trova sbocco al suo odio nei confronti degli sbirri e dei ricchi, simboli del potere, della ricchezza e del consumismo ma anche di quanto desiderano e non possono avere in questo sistema di sfarzo ingannevole e di “ benessere ipocrita”. Per suo merito, oltre agli anarchici e agli “anti-potere” che per principio partecipano agli scontri, gran parte della sinistra radicale, benchè contraria al ”rompere” e “devastare”, non si è schierata con l’ordine, non ha condannato gli “orrori”, è uscita per strada, ha manifestato insieme agli “incapucciati” ha urlato ‘loro parlano di profitti e danni noi parliamo di vite umane”, ha capito che “l’azione precede la teoria” e si è contrapposta in maniera incondizionata alla crudeltà della polizia. Speriamo che questo continui…
È così importante quanto succede che non ci può far cambiare idea una parte di quanto succede.
Disobbedienza e scontro
Da Brixton, a Los Angeles, a Genova e alla sommossa dei quartieri Verdi, che ci piaccia o no questa è la realtà. I passaggi e i percorsi della resistenza dimostrano che essi dipendono dalle condizioni generali della società e del movimento. Non si può fare altrimenti. Le condizioni della società, del movimento e della Sinistra (di tutte le sue componenti) ci permettono di uscire in migliaia per le strade a causa dell’assassinio del quindicenne, ma non bastano per lo sviluppo di un movimento combattivo con chiari obiettivi politici. Avremmo preferito proteste celebrative? Non sarebbe forse meglio riflettere sui modi in cui questo potenziale sociale che viene depredato e sta pagando può esprimersi e avere risultati? Come Rete, partecipiamo e sosteniamo senza riserve alla sommossa contro il governo, i ricchi e la polizia. Salutiamo la rabbia sociale contro il saccheggio governativo e il terrorismo, l’indignazione di milioni di persone per l’assassinio di Alexis Grigoropoulos, la partecipazione di decine di migliaia di adolescenti e giovani agli attacchi contro i commissariati di polizia. Per il governo che sta mostrando il pugno, l’opposizione che venera la legalità, le operazioni di piazza pulita degli sbirri, dei “cittadini indignati” e dei fascisti, le reverenze alla legalità e all’ordine della GSEE e del “classista e intransingente” KKE, la falsificazione della realtà e alle calunnie dei media specie quelli televisi, la risposta è una sola: Le lotte sociali non sono né innocenti né colpevoli , sono giuste. Se migliaia di persone sono incappucciate è perché hanno un volto!
9 dicembre 2008
Rete per Diritti Politici e Civili.
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