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Oscar Fioriolli, stupratore e torturatore di Stato ai domiciliari: ma per corruzione
Aprendo il Corriere della Sera online, di nascosto, dalla mia postazione a lavoro leggo: APPALTI PER LA POLIZIA, 8 ARRESTI…
nel leggere le pochissime righe che ci raccontanto quest’operazione anti corruzione si legge ancora:
IL PREFETTO FIOROLLI – Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare c’è anche l’ex direttore delle specialità della polizia, il prefetto Oscar Fiorolli, direttore Centrale Risorse Umane del dipartimento Pubblica Sicurezza. Nei confronti del quale sono stati disposti gli arresti domiciliari
Basta una rapida ricerca su Google per capire che forse c’è un errore di battitura, visto che di Oscar Fiorolli in polizia non se ne trovano, mentre si trova facilmente il PREFETTO OSCAR FIORIOLLI. (quello con una “i” in più)
TORTURATORE DI STATO, colui che interrogò Elisabetta Arcangeli con un manganello nella vagina e tirandole i capezzoli con una pinza, nella stanza accanto a quella in cui torturavano il suo compagno,
che sentite quelle urla ha parlato, dicendo dove si trovava Dozier.
Proprio un brav’uomo di Stato: uno stupratore in divisa, torturatore patentato.
Ora ai domiciliari per corruzione…
ma ricordatevi che grazie all’Avvocato Francesco Romeo è stata chiesta la revisione del processo Triaca, che se verrà accoltà riaprirà a livello giudiziario una delle pagine più buie della storia d’Italia.
Quando vi dicevo “ricordatevi il nome di Fioriolli” eh!
CHI E’ OSCAR FIORIOLLI: LEGGI la BIOGRAFIA DI UN TORTURATORE
Richiesta revisione del processo : LEGGI
LEGGI: Cercando Dozier dentro una vagina
In Siria prosegue il massacro…oggi 15 morti
Insomma…il bilancio di oggi è drammatico. Sono almeno 15 le persone rimaste uccise oggi a Daraa, città siriana della provincia meridionale dell’Hauran, tra cui una bambina. Le forze di sicurezza siriane da dopo la mezzanotte di ieri hanno iniziato l’assalto alla moschea di Omari, punto di incontro da giorni dei manifestanti, nonchè dei feriti e dei corpi degli uccisi. Manifestazioni che stanno infiammando la provincia da un po’ di giorni, dopo settimane in cui le proteste erano rimaste calme e poco partecipate. Al Jazeera racconta che violenti scontri si sono verificati anche alle porte della città e nei dintorni perchè molte persone tentavano di unirsi ai rivoltosi ma venivano fermate ai numerosi posti di blocco.
Per dopodomani, solito venerdì, la chiamata è generale e circola su tutti i canali di comunicazione possibile: tutto il paese deve scendere in piazza il venerdì della gloria, questo chiedono i numerosi appelli, per la rivoluzione e la libertà, contro un regime corrotto e bugiardo.
Il governo siriano oltre che sull’offensiva militare contro le ribellioni scoppiate, si muove con mano pesante anche sul piano mediatico: la tv di Stato e la principale agenzia di notizie bombardano da questa mattina la popolazione e il mondo parlando di “bande armate, forestieri e stranieri impegnati a diffondere menzogne e fomentare il popolo contro lo Stato”. Hanno parlato di bambini usati come scudi umani per difendere la moschea dove i manifestanti si sono asserragliati: insomma, la solita vergogna di stato in un paese che in questi due mesi ha tentato in tutti i modi di scongiurare lo spettro di una rivoluzione anche all’interno dei propri confini.

Syrian policemen stand in front the burned court building that was set on fire by Syrian anti-government protesters, in the southern city of Daraa, Syria, Monday March 21, 2011. Mourners chanting "No more fear!" have marched through a Syrian city where anti-government protesters had deadly confrontations with security forces in recent days. The violence in Daraa, a city of about 300,000 near the border with Jordan, was fast becoming a major challenge for President Bashar Assad, who tried to contain the situation by freeing detainees and promising to fire officials responsible for the violence. (AP Photo/Hussein Malla)
Questo pomeriggio, mentre i manifestanti continuavano a venir uccisi, il presidente Bashar al-Assad ha silurato Faysal Kulthum, governatore della città.Tra le rivendicazioni dei cittadini di Daraa, oltre che condizioni di vita migliori e aiuti economici ai contadini duramente colpiti da sei lunghi anni di siccità, oltre alla cancellazione delle leggi speciali (in vigore SOLO dal 1963) c’è una lunga battaglia contro la Syriatel, compagnia di telefonia mobile contro l’istallazione di alcuni ripetitori, troppo vicini alle abitazioni e alle cisterne d’acqua potabile. La lotta contro l’elettromagnetismo è arrivata anche nel mio dolce Hauran, questa sì che è una bella scoperta.
La pagheranno mai? @Corteo Nazionale in occasione del G-14@
LA CRISI LA PAGHINO BANCHIERI e PADRONI, EVASORI e CORRUTTORI
GIU’ LE MANI DAL DIRITTO ALLO SCIOPERO
GIU’ LE MANI DAI NOSTRI DIRITTI
FERMIAMO LA QUOTIDIANA STRAGE SUL LAVORO
A DOMANI.
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